(STF) I Nailgun sono già autori di “Paindustry”, del 2011, e in questo nuovo album propongono un sound sommariamente power thrash metal, con linee melodiche ben pronunciate. Credo che la musica di questa band nasca attraverso due riferimenti principali, cioè i Metallica e i Nevermore. Per i primi ci sono “Traitor” e “The Result” a darne l’impatto più evidente dei Metallica (quelli dal ’91 in poi) nel sound dei tedeschi, inoltre giocano un ruolo caratterizzante anche le voci di Manuel Bühler e Manuel Belsh (o almeno di uno dei due) in questa similitudine. I Nevermore vengono ricordati per alcune melodie, ma la canzone “Darkest Hour” è quella che svela il debito dei ragazzi di Walldürn verso quelli di Seattle. I Nailgun metabolizzano queste ascendenze e reagiscono scrivendo canzoni basate su diversi riff robusti e scorrevoli, ai quali seguono bridge e ritornelli di ampia portata melodica, oltre ad alcuni passaggi o fraseggi delle sei corde che hanno qualcosa di oscuro e un po’ alla Evergrey. L’uso della doppia voce permette di ottenere un effetto variabile alla resa del cantato (si, colui più vicino ad Hetfield alla lunga…stanca e non ha grande resa sulle tonalità alte). Gli spunti solisti, di Morsh e Hahn, sono sempre lodevoli, mentre meno esuberante è il drumming di Felix Hartwig. Giudizio conclusivo? Ancora adesso che scrivo sono combattuto. Assestare il voto su poco sopra la sufficienza, per uno stile che sembra quello di una band che pur con buone idee non riesce a lasciarsi andare e a far decollare i pezzi, oppure andare ben sopra la sufficienza per via di quell’ordine compositivo quasi tecnico e che non lo è mai troppo per davvero, offrendo così un equilibrio tra melodie e un metal corposo e dinamico. Credo propenderò per la seconda ipotesi. L’album l’ho ascoltato tanto e vuol dire che pur non convincendomi subito ha qualcosa di interessante. “New World Chaos” è uscito a fine 2012, ma è giunto in redazione solo pochissimi giorni fa.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10