(XTreem Music) Ancora un supergruppo death/doom metal: sono passati pochi giorni dal mio ascolto dei Mesmur e oggi arrivano i Nangilima, che mettono assieme Spagna, Svezia (dove vivono due componenti) e Bulgaria (dalla quale proviene il polistrumentista Nikolay Velev, coinvolto in decine di progetti). La band è attiva soltanto da un anno, ma ha fatto uscire ben tre singoli, e “The dark Matter” è l’esordio sulla lunga distanza: il disco è stranamente (ma piacevolmente) breve per il genere suonato, e dura soltanto 42 minuti totali. L’intro pianistica fa riuscito contrasto con la pesantissima “Stain of a broken Life”: c’è ancora il pianoforte ma adesso ha un tono gotico, a tratti quasi beffardo, mentre il growling profondo di Emilio domina ogni cosa. Decadenti i nove minuti di “Crimson Shround”, ancora più carica “The Link of Reminiscence”, con i colpi di batteria che sono vere e proprie frustate, e una lentezza ipnotica che arriva a quella degli Ahab. La titletrack si concede un finale annichilente, dove ancora una volta sono le tastiere, con il loro suono straniante, ad essere fondamentali. Un disco di buona atmosfera, saggiamente composto in un genere che ama ribadire se stesso.
(René Urkus) Voto: 7/10