(FHM Records) Ancora in giro quelle pellacce dure che randellano come matti e dopo 20 anni dal precedente album “Psycho Psycho”. Nati a principio degli anni ’80 in Florida, i Nasty Savage sono stati tra i primi fenomeni del metal statunitense con il loro heavy metal che diveniva power, speed e poi thrash metal nel loro periodo d’oro durato tra il 1983 e il 1989. Sorvolando cosa è accaduto dopo, con reunion annunciate rimandate e infine avvenute, Ronnie ‘Nasty’ Galletti, voce e ultimo discendente della stirpe dei primordi della band, e compagni ci presentano il loro quarto album in carriera, nel quale dimostrano tutto il proprio bagaglio di stile. Con una produzione incrostata quanto basta, un sound che pende verso lo speed e il thrash metal, i Nasty Savage producono un lavoro di buona fattura. Sensibilmente vicini a certe cose del thrash europeo, in particolare i Sodom, al contempo la band proporne qualche buona canzone di uno speed metal arrembante. “Jeopardy Room” sembra quasi venire fuori da un cassetto chiuso verso la fine degli anni ’80. Registrato nel celebre Morrisound Recording Studio da Jim Morris, l’album vede l’ospitata di Donald Tardy, batteria, e John Tardy, voce, dei gloriosi Obituary.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

kmkkmkm