(AMS) Cantare in italiano non è mai semplice, specie se si vuole fare prog, un genere dove è il testo ad adattarsi a continui cambi di tempo e melodie articolate. Ma i Nathan riescono nel complesso compito e danno alla luce il loro terzo lavoro, un album suadente e onirico, in grado di toccare temi di attualità come argomenti filosofici che da sempre hanno contraddistinto il pensiero umano. Il gruppo italiano costruisce un lavoro solido, che mostra un prog classicissimo quanto fluido e cangiante, in cui le parti vocali si incastrano a meraviglia su trame articolate e settantiane. Non mancano momenti più sostenuti, vicini ai King Crimson per sonorità; come abbondano parti più rilassanti e distese. Il tutto a formare una sorta di concept sull’esistenza umana che permette all’ascoltatore di entrare in ragionamenti contorti quanto affascinanti che da sempre hanno impegnato pensatori da millenni. Una prova che non fa che confermare la qualità dei lavori precedenti e le qualità del gruppo nostrano.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10