(Soulseller Records) I Nattverd della ridente Bergen si presentano con un adeguato e fiammante black metal, completo di una buona base melodica. Diversi passaggi e canzoni “Tidloes Naadesloes” richiamano la tradizione del genere, con scenari dei primi Satyricon, i Keep Of Kalessin e forse qualcosa dei Dissection, in più tra i pezzi compare adeguatamente anche una cover dei Dødheimsgard. L’album è una cavalcata furiosa dal suo incipit, “Iskalde Horn” con la sua entrata tellurica e spietata, con l’ospite Hoest dei Taake. Presente anche in altre due compisizoni, “Raate og Raatt” e “Naar Vi Dolker Guds Hjerte”. Ormr dei Nordjevel e Atyr degli A.U.G.E. titolari del progetto, hanno coinvolto anche altri musicisti, tra i quali Von Hellreich al microfono per “Doedsfugl”. “Tidloes Naadesloes” scorre nella sua frenesia e nervosismo da black metal dei tardi anni ’90 e primi 2000, mostrandosi sfaccettato e potente, come testimoniano composizioni tipo “Med knieven i oeyet” o la spietata “For aa kunne bli doedt”. Anche la cover “Naar vi dolker guds hjerte” si dimostra nella sua semplice ma concreta struttura e attitudine, perfetta per completare una tracklist travolgente. Emergono anche passaggi meno irruenti ma tormentati e sinistri, come la conclusiva “Ens egen grav”, oppure suggestivi e melodicamente intensi, come “Doedsfugel”. I Nattverd sono dunque un buon compromesso tra l’essenza del black metal e un suo stato emotivo con atmosfere tinte di oscurità e malinconia.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10