(Evening Star Records) Dipingono paesaggi e atmosfere attraverso uno stile pulito e scorrevole i Naxatras. È questo un suonare che rievoca a volte gli Ozric Tentacles e spesso anche della fusion, per un risultato che è della psichedelia pulita e placidamente melodica. “V” si fonda sul ritmo, il primo vero pilastro dell’album, il groove in certi suoni, il sommarsi di tastiere con arpeggi e fraseggi delle chitarre, questo binomio è il secondo pilastro. C’è un basso che amplia le atmosfere che a volte toccano momenti celestiali o spaziali. Le voci sono perfettamente modulate ma usate con parsimonia e a volte con uno stile Hawkwind, sono il terzo pilastro di “V”. I greci Naxatras si presentano come dei fini artigiani del suono, rivolti a un progressive rock che ingloba stili, qualche retaggio di altre band e momentanei esempi di sonorità popolari. Tutto ciò si incanala in un flusso continuo che scorre senza intoppi o derive. Naxatras sono dei visionari che raffigurano per le nostre menti dei mondi, invitandoci così a manifestare serenamente emozioni di fronte a essi.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10