(Scarlet Records) Perché riregistrare “Fragments of Insanity” che i Necrodeath hanno pubblicato nel 1989? Beh, perché non si dovrebbe? Epocale manifestazione di thrash e black metal che collassano e generano una sola e semplice particella di nome Necrodeath. Questo album è la quintessenza della distruzione e velocità e il risultato ultimo di quanto estremismo sia stato prodotto e coltivato dalle invenzioni degli Slayer, Possessed, Mayhem, Kreator e via dicendo. Senza volere approfondire se il precedente e primo album della band ligure “Into the Macbre”, fosse o meno la vera pietra miliare del tutto. L’album è un manifesto su ì come si dovrebbe suonare il metal estremo. Anche oggi con Flegias, Pier Gonella e Gianluca Fontana, rispettivamente al posto di Ingo, voce e chitarra, Claudio Bonavita, chitarra, e Paolo Delfino, basso, l’album suona in maniera epocale. Poca voglia di soppesare attraverso giudizi l’esecuzione del 1989 e quella attuale, perché in fin dei conti sono sempre loro, i Necrodeath. La band con l’ultimo album “The Age of Dead Christ” è ancora tra il meglio che il suolo metallico italiano riesca a produrre e il ritorno su “Fragments of Insanity” non mette in mostra della musica, semmai il suo DNA e quello di quattro musicisti che divorano i propri strumenti. Artwork rinnovato ma legato a quello primevo, titolo lievemente modificato, bisogna pur distinguerli, il resto è la storia che ritorna e viene a prenderci tutti per dirci qualcosa di straordinariamente inquietante.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10