(Osmose Productions) La band death metal di Mantova piazza il suo terzo album sotto l’insegna della francese Osmose Productions, ed è un giusto riconoscimento per gli sforzi fatti fino ad oggi dai lombardi. I Necromutilator hanno un sound piuttosto essenziale ma sparano colpi a raffica e non si fermano se non dopo circa 33’ di oscuro, sconquassante e lercio suonare il proprio death metal. Rievocano le ambientazioni degli Autopsy i Necromutilator e questo conferma quanto sia essenziale ma efficace, quanto degnamente oscuro e potente il loro stile. Le chitarre sono grevi, la batteria è una continua e inquietante serie di scosse telluriche. Le ondate del basso contribuiscono a rendere l’atmosfera satura di oscurità. Il cantato è arso, come un harsh spettrale. In questo marasma d’angoscia emergono anche armonizzazioni e trovate delle chitarre che apportano linee melodiche improvvise, nonostante ogni pezzo dei dieci di “Oath Of Abhorrence” abbia una propria direzione melodica contenuta ma orrida. I mantovani scatenano anche vampate di pseudo-black metal, senza mai esagerare nella loro durata e intensità. “Oath Of Abhorrence” è invaso dall’oscurità e risulta pesante quanto spigliato nelle sue sfuriate.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10