(autoproduzione) Il quarto album dei Necropanther di Denver è stato mixato da David Castillo, noto per i suoi lavori con Carcass, Katatonia e molti altri, a Stoccolma e nella stessa città è avvenuta la masterizzazione di Thomas Johansson. Proprio il mixaggio rende al meglio pezzi della band che ha registrato il materiale nel Colorado con Felipe Patino. Il thrash-death metal degli statunitensi guadagna un ascendente melodic metal scandinavo nella propria musica. Necropanther sono lanciati verso un suonare folle quanto preciso. Il cantato prevede uno scream e innesti in growl, i riff delle chitarre sono veloci e brutali oppure ben tagliati e ritmati, dunque di stampo death metal nel primo caso o thrash nel secondo ma a ciò si inseriscono anche fraseggi tipici del melodic metal e sommandovi passaggi appena un po’ più tecnici del normale, ecco che “Betrayal” diventa una buona sintesi dello spettro musicale tra il thrash e il death metal, con flussi melodici di natura anche heavy metal. Un suonare funambolico, energico, alla ricerca di un estremismo mai troppo spinto ed espresso con la cura dell’arrangiamento. I Necropanther sono dirompenti ma anche attenti, sono estremisti ma anche tessitori di melodie. Questa band sa davvero suonare cosa ha in mente. L’album ha preso spunto nei testi dal film “The Warrior” il quale a sua volta è stato ispirato nella sceneggiatura dalle “Anabasi di Ciro” dello storiografo greco Senofonte.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10