(Goathorned Productions) I Neglektum provengono dalla Svezia e suonano un black metal tipico della loro nazione. Lo si capisce dall’opener e title track che per quasi nove minuti produce un buon mid tempo e un riffing che sa essere espressivo, anche nelle diverse accelerazioni, per altro molto stringate. Proprio la title track è una sorta di dimensione alternativa a questo mondo oscuro, affrescato da suoni drammatici, tesi, pregni di una melodia interiore molto pronunciata. “Blasphemer” nell’insieme generale però è dominato dalla velocità. A differenza della struttura semi-elaborata della title track, i brani sono governati da tempi veloci. I blast beat infatti regnano con invasata velocità (mi sembra però che la batteria sia un pochino sotto al resto, nei livelli del missaggio). E’ dunque il riffing a fare la differenza, sempre con un atto ragionato e modulando melodie in modo chiaro. Nella sostanza i Neglektum riescono ad imporsi all’attenzione dell’ascoltatore proprio grazie a quella continua espressione di temi, riff sviluppati e trame delle sei corde che sanno sempre pronunciare qualcosa di avvincente e dal tocco pagan. Vedo i Neglektum come dei prosecutori di uno stile (cioè il black metal svedese) e dunque privi di qualche spunto nuovo, ma senz’altro capaci di esprimere un’epica dannata e accattivante, ovvero il loro vero punto di forza in questo debut album.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10