(Sepulchral Productions) Black metal canadese. Uno dei filoni più intensi e coinvolgenti del genere. I Neige Et Noirceur arrivano così al quarto album, sempre fedeli al black metal ambientale ma con una massiccia iniezione di black metal classico, quello dei primi anni ’90 che si percepisce per l’uso delle chitarre, dei riff. L’ambient dei Neige Et Noirceur è molto lontano da certe produzioni di Burzum o a proposte di bands quali i Lustre. Per i Neige Et Noirceur l’ambient è la percezione diffusa, piuttosto che il concetto del suono stesso, rendendo la ferocia dei pezzi, della voce, dei riff un qualcosa di morbosamente legato a radici terrene, locali, tradizionali… una celebrazione di morte e decadenza sempre resa gloriosa dall’uso brillante di melodia e tastiere (senza mai e poi mai sfociare sul symphonic). Non mancano i blast beats brutali, come su “Future Torture”, un pezzo pieno di riff cadenzati, di tremolo ma anche di violenza inaudita. Non manca la pura atmosfera permeata di decadenza ed oscurità, come nella title track. Più marziale ed mortalmente armoniosa la bellissima “Echo Des Abysses” che non nega momenti pieni di rabbia e furia ancestrale. Crudele “Le Portail De Kadath”, con riff feroci ma trasudanti malinconia e disperazione. Funerea e monumentale la strumentale “La Marche Des Astres Noirs”, dove le direzioni ambient si elevano sul resto, direzioni che prendono piacevolmente il predominio sulle tre traccie conclusive “La Caverne De Glace” (parte I,II e III). Un altro esempio di oscurità e deviazione, un altra perla proveniente da una sola mente (dis)umana (si tratta di una one man band). Il perfetto collegamento tra il black metal tradizionale e la variante ambient, capace di esaltare entrambi i sotto generi, senza perdere mai di vista gli elementi principali che rendono coinvolgenti queste sonorità.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10