(Avantgarde Music) Nuova entità… ma anime antiche, ben note sulla scena. Nasce l’anno scorso questo incrocio tra black e darkwave, per mano del polistrumentista Clod the Ripper (Blasphemer, Modus Delicti, ex Septycal Gorge), il quale si fa affiancare da Neil Grotti (Electrocution, Gengis Khan) e Vellacifer (Blasphemer, Electrocution), dando vita a questa esperienza sonora molto radicata dentro un black tuttavia arricchito da divagazioni dark wave suggestive, diabolicamente elettroniche, sempre intense e provocanti. Musicalmente siamo in palese ambito metal estremo, black metal, industrial black… ma gli accenti elettronici, ben lontani da qualsivoglia ipotesi symphonic, rendono tutto più tetro, più decadente, più brillantemente pessimista. L’elettronica si affaccia con l’intro “Lei è”, prima di lasciarsi andare in “Sola”, brano potente, curato, nel quale la violenza metal si incrocia con le tenebre del dark, puntando con veemenza verso direzioni industrial semplicemente favolose. La title track conferma la tendenza, intensificando la furia metal, rendendo più regale e mistica l’elettronica, accompagnando nella profondità sonora dell’irriverente e nevrotica “In Silenzio…”, prima del viaggio introspettivo di “Mi Avvelena”, pezzo ricco di rabbia, di disagio, di brutalità psicologica. Musica metropolitana, derivante dall’astio e dalla violenza della grande città. Alienazioni ed isolamento dentro scatole di cemento, le luci dei lunghi che illuminano vite altrimenti inanimate e spente, un inno alla decadenza, all’ombra che ci avvolge, all’oscurità nella quale riponiamo ogni nostra disperazione, ogni nostro fallimento.
(Luca Zakk) Voto: 8/10