(Revalve Records) I Nerodia si presentano con un EP ben confezionato, sia per estetica che per qualità musicale. La seconda cosa è la più importante e ti fa davvero apprezzare le intenzioni della thrash-black metal band laziale, ancorata appunto ad un lucido thrash di fondo e spesso estremizzato fino al blackened/black metal. Sound spedito e solido, ma direi anche un pochino classico. L’attacco di “Selfsick Madness” mi ricorda vagamente Sodom e Destruction, ma i Neoridia non si perdono in imitazioni o citazioni di sorta. Tutto l’andazzo di “Prelude to Misery” è una sequela di atti estremi, molto scarni in un certo senso perché non si hanno orpelli, aggiunte, eccessi. Mi sembra che i Nerodia badino al sodo: i riff sono veloci, estremi, ma anche altamente melodici, ma di melodie torbide, guerrafondaie. I ritmi sono scariche tempestose, la doppiacassa è una cascata di proiettili, la voce è sempre tendente allo scream. Compaiono anche degli assoli che inseriscono altre linee melodiche. In poco più di venti minuti la band dà sfoggio di se, della propria personalità ed essenza estrema. Si segnala nei cinque pezzi anche “The Uninvited Guest” dei Mercyful Fate. ottima proposta, tanto da farla quasi sembrare farina del proprio sacco. O quasi! Si sente il mood differente ed anche il sound appare più pieno, ma saperla rendere accattivante è veramente da Nerodia.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10