(Non Serviam Records) Dietro la bella copertina dell’artista polacco Rafal Wechterowicz, emergono quaranta minuti aggressivi e tuonanti, anche se ben supportati da melodie apocalittiche ed assoli sempre ricercati e molto ben suonati. Siamo in territorio blackned death per il debutto del quintetto norvegese, ma nonostante la band sia al primo capitolo, i suoi componenti hanno una ampia esperienza sulla scena! Infatti il quintetto degli Nexorum annovera, tra gli altri, il vocalist Terje Olsen (Khonsu, Chton e ospite per Keep of Kalessin), il chitarrista Roger Isaksen (anche vocalist di Vecordious ed Embrace the Dawn), il batterista Vidar Lehmann (Tellus Requiem) e pure il bassista attuale e storico dei Keep of Kalessin, ovvero Robin Isaksen aka Wizziac. Il disco, dichiaratamente, non vuole essere qualcosa di innovativo o rivoluzionario e tantomeno desidera mostrare particolari esagerazioni tecniche. “Death Unchained” vuole divertire prima di tutto i musicisti e poi il pubblico, regalando sonorità pesanti, violente, capaci di creare atmosfera tanto quanto di infierire con spietata efferatezza. Subito un senso apocalittico con la opener “Saligia Moralis Codice”, un mid tempo pulsante massacrato da vocals cavernose, un brano ricco di chitarra con un assolo intelligente. Brutale prima, introspettiva e ricca di tecnica poi “Procession of the Damned”, mentre trasuda malvagità “Great Horned King”, canzone punzecchiata da un riff melodico ipnotico. Headbanging garantito con “Retribution”, altro pezzo dove la chitarra solista si offre con travolgente irruenza. Drammatica la title track, pericolosa “Antediluvian Purification”, mentre le dissonanze di “Cataclysmic Rebirth” promuovono un brano tra il marziale ed il furioso capace di materializzare una suprema atmosfera tetra grazie alle ottime chitarre. Impetuosa “Diaboli Stragis”, più votata ad un death metal tecnico “The Luciferian Descent”, prima della conclusiva “Murderer”, pesante, mai veloce ma sempre pungente, ancora una volta cornata da un assolo favoloso. Album sincero, diretto, solido e corposo. Canzoni che sanno prendere strade contorte ed improvvise, pur mantenendo alto il fattore di godibilità. È palese che questi ragazzi, nonostante l’esperienza con tutte le altre realtà, hanno voluto suonare in maniera fresca, senza regole imposte da stili predeterminati. Formare i Nexorum e scrivere questo disco deve essere stato un hobby estremamente divertente, il quale ha portato ad un risultato travolgente!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10