(Ghost Record Label) Arriva tardi in redazione, purtroppo, il nuovo album dei Niamh. Band nuova con alle spalle il debut album “Corax”, QUI recensito, e l’esperienza di alcuni componenti del quartetto in Arcadia e Indigesti. Intanto un cambio di formazione nel marzo del 2019 e verso la fine di questo la pubblicazione di “Supersonic” anticipato da un suggestivo video girato in Norvegia. “Supersonic” è musica molto dimessa nelle atmosfere in quanto più cupe del normale, determinate anche da suoni estremamente levigati. Una produzione forse troppo fredda e che induce i suoni ad essere inscatolati, compressi. Chitarre che in questi casi vengono spesso definite ‘zanzarose’, quando in realtà sembrano quasi delle tastiere o comunque dei suoni sintetizzati. Insdomma, apprezzabile la voglia dei Niamh di giocare con i suoni e cedere un costola del proprio sound all’elettronica, ma la produzione generale ha messo chi scrive di fronte a qualcosa con poco impatto in fatto. Nonostante queste impressioni, certamente del tutto personali, la musica proposta è ottima. In fatto di contenuti i Niamh si ripetono, pur con un effetto maquillage interessante. Le tirate hardcore e il groove combattono, le variazioni alternative metal sono repentine. Questo album è un flusso in continuo tumulto. Succede sempre qualcosa tra i dieci pezzi di “Supersonic”, rendendolo un’esperienza comunque gratificante. I synth sono grevi, grigi e mesti, in altri a malapena epici, ma sono un mood costante nei pezzi. È questo un sound ancora più futuristico rispetto a “Corax”. Non sono affatto attuali i Niamh, al massimo sono già lì, qualche anno più avanti e invischiati in cose che per quanto già sentite (il groove, l’hardcore ecc.) le reinventano, le plasmano e operano in un clima decisamente più avanzato del normale. Si ascolti “Psyverian (Hard Trance Remix)”, che già dal titolo lascia capire come una divagazione techno sia comunque il motivo per fare ancora qualcos’altro di differente, diverso da quanto essi stessi concepiscono. La band si cimenta e implementando l’elettronica, con una cover dei Nirvana, “Something in the Way”.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10