(Autoproduzione) Sono degli esordienti quasi assoluti, i marchigiani Nightland, ma non lo danno assolutamente a vedere: anzi, il loro secondo ep (il primo è del 2011) suona potente e professionale come non mai! Sono cinque i brani di questo “In solemn Rise”, power/folk/death (o forse… battle metal?) all’ennesima potenza: mentre la titletrack e la splendida “Knights of the dark Empire” hanno un impianto 100% Children of Bodom, con potenti spunti death dominati dalle tastiere, “Soulprison of Pain” inclina decisamente verso il folk: ma più quello degli Alestorm che quello dei Turisas, come dimostra anche la successiva “Diamond Siren”, dalle atmosfere vagamente marinaresche. Della traccia conclusiva, autotitolata, colpisce in modo particolare il potentissimo coro. Ventidue minuti di furia che mi hanno colpito in modo profondo: a quando l’esordio sulla lunga distanza? Io sto già aspettando!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10