(Autoproduzione) Ero rimasto favorevolmente colpito dall’ep “In Solemn rise”, QUI recensito: il full-“length” “Obsession” conferma quanto di buono avevano già espresso i pesaresi Nightland, che però hanno incredibilmente incupito il proprio sound per fare il grande passo del debut. Dopo l’intro cinematografica, “Dreamless Life” unisce benissimo una dimensione da black sinfonico, reminiscente dei Dimmu Borgir, a un ritornello da ‘super power metal’, come potrebbero inciderlo i Wintersun: il risultato va dunque abbastanza vicino ai vecchi Stormlord, quelli prima della virata complessiva sull’estremo. Alla fine del disco si trova una altrettanto ricca versione orchestrale di questa canzone. Magniloquente e melodica “Ares”, ma il massimo della potenza, raffinata e allo stesso tempo barbarica, si raggiunge certamente in “Alpha et Omega”, con le sue tastiere boombastiche ed incredibilmente evocative. Symphonic black forte e drammatico nella titletrack, mentre il latino di “Quod Vita celat, mors revelat” mi ha riportato alla mente gli Ex Deo. Si chiude con “Last Dance of a treacherous Mind”, con un altro ritornello barocco, forse addirittura da Turisas. I nostri si definiscono ‘symphonic death metal’: sarò troppo ancorato a certe sonorità che macino tutti i giorni, ma io onestamente in “Obsession” sento ben altro… l’importante è che il risultato finale sia ottimo. E lo è.
(René Urkus) Voto: 7,5/10