(Pure Legend) Con l’esordio sulla lunga distanza a quasi dieci anni dalla fondazione, i londinesi Nightmare World confezionano un disco molto solido e sostanzioso, ma che manca un po’ di anima: anticipando le conclusioni, posso dirvi che alla fine resta soltanto l’impressione di un buon insieme, che però non ha nulla che lo differenzi da altre produzioni power/prog metal. Nove le canzoni in scaletta. “In Memoria di me” (strana l’idea del titolo in italiano) offre un progressive non troppo cervellotico e involuto, su cui si staglia la bella voce di Pete Morten dei Threshold. In “No Regrets” hanno un ruolo molto importante le tastiere, solida e ritmata è invece “Burden of Proof”. “The ever Becoming” è un incalzante power ballad (in realtà manca soltanto la batteria) con chitarre nette, molto ispirate, capaci di riempire una stanza; “Euphoria” conclude il disco con toni più solenni e un chorus capace. Riserverei “In the Fullness” agli appassionati del genere.
(René Urkus) Voto: 6,5/10