(Purity Through Fire) Nati nella seconda parte degli anni ‘90, i Nightside hanno vissuto nell’underground per molto tempo. Nonostante un album nel 2001, “The End of Christianity”, solo nel 2024 i finlandesi pubblicano un secondo album che contiene il black metal risalente proprio agli anni tempestosi nei quali il genere scorribandava ovunque, come l’entità del momento nella scena metal mondiale. Ben ventitré anni per un nuovo lavoro che si colloca in una discografia fatta anche di alcune opere minori. I Nightside esprimono il lato semi-symphonic e atmospheric del genere, sia per imponenti sintetizzatori che restano più o meno sullo sfondo e allargano le maglie melodiche, ampliando così quell’orizzonte nel quale il riffing fluisce come una tempesta sorretta dai tuoni del drumming. Pezzi veloci, esasperati, con i temi portanti sviluppati lungo l’arco dei pezzi con le solite due o tre variazioni sostanziali. Il tipico old style e genuinamente votato alla forma primeva del genere, cioè degli anni ’90. Resta da scrivere che “Death From the North” si ascolta piacevolmente per la sua lucida e onesta riproposta del black metal nei primordi. I rimandi tipici agli Emperor nonché ai Satyricon, come nell’opener “Death from the North”, sono une elemento che potenzia questo sound smaccatamente estremo, guerrafondaio e tirato al limite pur senza dimenticare l’espressione di melodie tipicamente nordiche, epiche e incrostate di mistero.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10