(Iron Bonehead Productions) Sono passati appena due anni dal debutto “Elevenfold Tail”, eppure la crescita a livello compositivo da parte dei Nigrum è stata esponenziale. Il primo lavoro di questa band nata in Messico e trasferitasi successivamente in Svezia l’ho trovato infatti ancora acerbo, nonostante la furia che traspariva dai solchi avesse messo in evidenza grandi margini di miglioramento; “Blood Worship Extremism” vanta infatti un songwriting più quadrato ed ordinato, senza per questo sacrificare l’aggressività che caratterizzava l’esordio. Ne è un esempio lampante “Where Mountains Collide”, dal riffing devastante, potente e melodico allo stesso tempo, molto vicino alle migliori composizioni dei Taake. “Telestic Gateways” alterna accelerazioni disumane ad assoli melodici, mentre la title track mette in tavola melodie graffianti dal sapore black and roll. Un nuovo album che mette in luce una band decisamente più preparata e consapevole dei propri mezzi rispetto ad un paio di anni fa, grazie ad un pugno di brani efferati e brutali ma ottimamente organizzati.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10