(Qua’ Rock Records) I fanatici dei sound massicci, tonici e ipertensivi delle scuole crossover, nu metal e groove metal, non dovrebbero astenersi dal ricercare questo album d’esordio dei nostri connazionali No One Cares. Guardando le foto dei quattro si scorge la giovane età, eppure la disinvoltura e la capacità di rendere concreti i propri pezzi è davvero stupefacente. La band si esprime in inglese per i testi, ma apre anche a due canzoni in italiano e il risultato finale non cambia nella presa e capacità di comunicare. I riff sono solidi, come macigni rotolanti, il cantato di Marco Turi saltella tra le strofe con una cadenza travolgente e piglio quasi hardcore (si spera per il futuro qualche innesto stile rap o gfree style, giusto per arricchire la proposta). “Lymphoma” è un pezzo estremamente duro e pesante nell’atmosfera, sobrio e serio e contrasta invece con l’energia di “First Last” o la potente opener “Bored”. “Niente da Perdere” e “Intolleranza” sono le due bastonate in italiano, con parole nelle quali chiunque potrebbe rivedere se stesso. Tra ritmi ossessionanti e crescenti (le bacchette sono della signora Giraldi), sottolineati dal basso di Andrea Moroni, Andrea Gorini si sobbarca le sei corde attraverso un lavoro pulito e dalla già sottolineata solidità. In quaranta minuti i No One Cares canalizzano al meglio i dettami del genere nei propri pezzi, elevandone qualcuno a punte di qualità. Attraverso semplicità e chiarezza la band assesta un album interessante e ricco, magari con buoni propositi per il futuro, come l’impegno di ripulire il songwriting da qualche derivazione, in quello che è un genere che ha comunque detto molto.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10