(Revalve Records) Una nuova stella si aggiunge al firmamento del female fronted symphonic metal bands… ma questa volta non proviene dal nord Europa, bensì dall’Italia! Al microfono Germana Noage, artista che in ambito metal abbiamo già incontrato nell’unico album, ad ora, degli Aetherna, ovvero “Darkness Land” (recensione qui). Noage è una entità nuova, che non solo vanta questa favolosa frontwoman, ma annovera un manipolo di musicisti di altissimo livello che contribuiscono ad un album incredibilmente fresco, accattivante, travolgente. Certo, la voce di Germana alza di molto l’asticella, visto che non solo è una potente soprano, ma riesce a mescolare nelle sue melodie vocali delle tonalità rockeggianti con quelle evoluzioni a toni altissimi, producendo un mix contorto che ingloba le migliori caratteristiche delle frontwoman europee, Tarja Turunen in primis. Ma non è solo questa grande voce la chiave dell’alto livello del disco: qui ogni brano è dannatamente catchy, ma anche tecnico, avvincente, contorto, con un livello quasi progressivo che riesce sempre a dare un meritato spazio ad ogni musicista. Potente, rabbiosa, veloce “Monsters”, brano che si stampa in testa immediatamente. Poderosa la performance vocale su “Playground of the Dead”, pezzo che oltre ad un refrain micidiale offre un intermezzo suggestivo, alimentato da linee di basso immense, un piano incantevole ed una chitarra che sferza l’etere con aggressività. Favoloso il testo di ”Build Your Heart” (con la bella voce dell’ospite Amy Breathe), potente e grintosa “From Darkness to Life”, trionfale ma con tocchi ottantiani “Silent Breath”. Sulla power ballad “Never too Late” c’è l’ottima performance dell’altra ospite femminile, Kate Nord, la quale crea un intenso contrasto con la voce acuta di Germana. Anche la sei corde prevede partecipazioni esterne, infatti sulla potente “Superhero” troviamo anche i virtuosismi Francesco Mattei (Ethernity e Noveria), prima della conclusiva ”Fuck this World”, una canzone un po’ crea una contrapposizione tra il titolo aggressivo, la maestosità sinfonica del pezzo e la voce incantevole della vocalist. Le musiche del chitarrista Michele ‘El Diablo’ Serra, i bellissimi testi di Germana ed l’esecuzione superlativa di tutti i membri della band: certo, il metal sinfonico con microfono affidato alla soprano di turno non è certo una novità, ed è pure difficile riuscire a concepire qualcosa di nuovo sull’affollatissima scena odierna; ma i Noage sembrano avere una marcia in più, semplificano, creano brani immediati, scorrevoli, tanto diretti quanto intensi, brani che non ricercano sentieri impossibili o troppo complicati, brani che amano -come dovrebbe essere- farsi ascoltare, farsi cantare, farsi scoprire nei numerosi dettagli ascolto dopo ascolto, dopo ascolto, dopo ascolto…
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10