(Underground Movement) I venezuelani che andiamo qui a recensire sono senza dubbio cresciuti a pane e Death svedese. Secondo il personale parere medico di che scrive, siamo in completa fase di dipendenza dai semi -dei Nihilist, di cui i nostri avranno senz’altro un altare sacrificale in camera, così giusto per restare in tema. Niente di questa release vi farà sospettare che non sia stata registrata nei primi anni novanta in Svezia, dalla produzione ruvida ai suoni pastosi, dall’atmosfera malata alle tematiche mistico/pagane. La voce è quanto di più congeniale si possa trovare per il genere proposto, mentre la chitarra posa gloriosi e thrasceggianti riff di intombata memoria in un sostrato ritmico solido come la roccia… Insomma, una costruzione tirata su con materiali semplici ma efficaci, qualcosa nato per durare nel tempo. In fin dei conti siamo di fronte forse all’unico sottogenere rimasto intatto dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Perché quindi non dare un voto alto anche solo per la coerenza e la purezza con cui i Nocturnal Hollow tentano, con successo, di portare avanti l’ancestrale verbo? Diaconi.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10