(Seance Records) Meno male che esistono gruppi come i Nocturnes Mist. In un panorama dove la scena black metal è sempre meno minacciosa ed oscura, finendo quasi per venire sdoganata, la formazione australiana riporta alla ribalta quel black metal malvagio e feroce che imperversava negli anni ’90 in Scandinavia. Riffs feroci ed efferati, voce estremamente malvagia e parti di batteria velocissime caratterizzano lo stile dei Nocturnes Mist. Uno stile che si colloca a cavallo tra l’efferatezza della scuola norvegese e la ricerca melodica (presente in piccola parte, ma efficace) di quella svedese, il tutto visto sotto l’ottica malata tipica della scena estrema australiana. “War “Machine” unisce tutte le caratteristiche della band, a partire dal riffing secco e velocissimo, figlio dei Marduk di “Panzer Division Marduk”, ma intelligentemente intervallato da sporadiche aperture decisamente melodiche che contribuiscono a rendere il brano decisamente più dinamico ed interessante. A tanta furia si contrappone “Summoning”. Lenta ed oscura ai limiti del Doom. Una bella botta di malvagità da parte di una band valida a livello esecutivo e compositivo, che dimostra anche ampi margini di crescita.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10