(To React Records) Arrivano dalla scena fiorentina e con alle spalle un’esperienza ancora essenzialmente underground, ma di una certa operosità, fatta di piccole pubblicazioni e diverse esibizioni live al fianco di nomi importanti. L’ascolto svela una band che non sembra poi tanto acerba, magari il merito è della DysFunction Productions (Mnemic, Logan Mader, Tue Madsen, Dualized) che si è occupata della produzione e del mastering allo Spectre Studio di Seattle ad opera di Troy Glessner (Underoath, August Burns Red, Norma Jean, Anberlin, Death Cab For Cutie). Di certo i suoni sono eccellenti, “Shades of Red” ha pulizia e chiarezza nei suoni, ma i musicisti dal canto loro non sono stati solo pompati dalle consolle, bensì hanno fornito un giusto apporto compositivo per questo album. Un sound fatto di death/thrashcore, di variazioni nel metalcore e nu-metal, per un complessivo sound imponente, robusto ma in grado di cambiare pelle, di modificarsi. Parti molto ruvide, dure, possenti, di tipo deathcore, ma tante variazioni melodic death/thrash metal e poi queste singole parti sono spesso cucite da passaggi, bridge e ritornelli puliti, dove l’elettronica o i synth prendono una porzione della scena e ribaltano il sound rendendolo più melodico, plasmandolo senza farlo apparire troppo stucchevole o scontato. Pochi assoli ma tutti ben fluenti, chiari, il cantato essenzialmente in growl con le aperture clean vocals solo nei ritornelli, le ritmiche pulite, precise e mutevoli. Beh, suonano bene i Noiseful Silence, arrangiano bene le soluzioni che propongono e non sembrano annoiare. Hanno un solo limite, mancano di melodie o strutture importanti e che permettono di fissare i pezzi. Ho ascoltato questo album diverse volte e son riuscito a memorizzare solo un paio di canzoni, ma dentro mi son rimaste certe aperture e tempi e riff che ho trovato stuzzicanti. A dire il vero qualcosa di veramente significativo lo creano in “Petal in the Green”, un brano che è fatto principalmente di elettronica e voce, dove in seguito entrano il resto degli strumenti per cementare questa specie di ballad. E’ il limite di molti e dei giovani, quello di creare canzoni con una serie di parti in sequenza, più che delle canzoni che siano davvero tali, ma faccio questo appunto a margine, per il resto i Noiseful Silence credo siano davvero in grado di combattersela bene nell’affollata scena metal contemporanea e italica. Un lavoro che ha un suo spessore e dimostra un notevole cura dei dettagli.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10