(Genesi 57) Crocevia artistico che vede la convergenza di sonorità ambient, rock, post rock, shoegaze, metal ed elettroniche: la one man band italiana Noisekraft non riposa mai, dando vita ad un costante flusso di concetti musicali ed artistici sempre privi di luce, di felicità, di speranza… tendendo sempre ad una oscurità intensa, dove dominano toni di grigio, sofferenze, rimpianti. Un progetto prolifico, underground ma anche diverso ed estremamente intelligente, tanto da trovare ospitalità per ben due volte consecutive nella compilation anti-natalizia della norvegese Misantrof Antirecords, governata da Vrangsinn (Carpathian Forest). Un viaggio mentale ai confini della coscienza, un concept che parte da una morte auto-inflitta e passa attraverso visioni, riflessioni, apparizioni andando verso l’inevitabile valutazione delle scelte irreversibili compiute. Musicalmente siamo in totale territorio ambient: samples sonori che arricchiscono la descrizione dell’ambiente, del momento, delle percezioni, vengono uniti a coinvolgenti melodie elettroniche le quali lasciamo spazio a noise, a distorsioni, a drumming pulsante, a chitarre lente ma furiose, come si sente nella fantastica “Act IV: Black Under Indigo”. La voce è in perfetto stile dark wave, sembra uscita dagli anni ’80, ed è spesso priva di forti emozioni, deliziosamente triste e decadente, oscura e malinconica. Tre quarti d’ora che nascondono musica composta con passione, concepita con cinismo, registrata con dedizione, stuprata con freddo accanimento elettronico: una dose letale neurolettici che colpiscono in modo spietato, generando devastanti effetti collaterali. Molti dei quali sono forse descritti da questo album complesso e pericolosamente geniale.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10