(Metal on Metal Records) Negli ultimi anni, i maltesi Nomad Son si sono guadagnati una certa notorietà quale secondo progetto doom di Albert Bell, bassista già in forza ai Forsaken. È per questo motivo che la sempre accorta Metal on Metal Records ha deciso di ristampare il loro debutto del 2008 (esaurito da tempo) e di corredarlo inoltre di un dvd live, “Pilgrimages of Doom” (che però non fa parte del mio package promozionale). Gli otto brani di questo “First Light” brillano per acume compositivo e trasmettono un’aura sulfurea e malata che piacerà moltissimo agli appassionati del genere. “Forever Twilight”, il cui testo è animato da un sentimento ecologista, è uno dei pezzi più ispirati di “Black Sabbath IV”… scusate, dimenticavo che abbiamo a che fare con la band maltese! Eppure gli inserti di hammond, le chitarre distorte, e anche la voce sguaiata di Jordan Cutajar ricordano effettivamente (e non in modo generico) i Sabbath prima maniera. Ancora più lente e pestilenziale, in pieno stile Candlemass, “Shallow Grave”, mentre un basso plumbeo è il protagonista assoluto di ampi passaggi di “Seven Notes in Black”, che procede lentissima fino all’improvvisa accelerazione nella seconda parte. Il ritmo sale con “At the Thresholds of Consciousness”, e dopo le esplosioni di hammond di “Empyrean Fade”, che affronta in modo intelligente l’eterno tema della morte, chiudiamo con la ‘ballad’ “The Light at the End”, con i suoi toni quasi jazzati e le sue chitarre acide. Un disco che andava assolutamente recuperato e che rappresenta, fra le uscite di genere, un piccolo gioello.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10