(Autoproduzione) Ce ne fossero di più di gruppi così decisi in giro… Con un doppio cd autoprodotto, esordiscono sulla lunga distanza questi ucraini, pronti a dare forma sonora al concept ben rappresentato dalla copertina della loro opera e dal nome stesso dell’album. Non è comunque una musica facile, visto che di base siamo nel territorio del Doom più allungato e dilatato che possiate immaginare, sapientemente mischiato con un a buona dose di Stoner e di psichedelica. Ma il tutto è tremendamente oscuro e accattivante, per nulla pesante in barba al minutaggio medio veramente inclemente verso gli ascoltatori meno pazienti. Ma il loro è un viaggio, un’esperienza sonora che metterà a dura prova anche le orecchie meno schizzinose verso le sonorità deviate del nuovo millennio che avanza inesorabile. Difficile dare connotazioni più precise alle loro influenze musicali, tanto risultano stranianti e alienanti. Mi vengono in mente solo i Tool più criptici e meno diretti, ma si tratta solo di una reminiscenza. Sedetevi su una duna e ascoltate senza fare troppe domande. Le risposte che potreste trovare non vi piacerebbero…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10