(Viable Records) I giovani americani Noriega sono una nuova manifestazione di quel metal claustrofobico nato da quelle tortuose e ossessive esternazioni sonore derivate dai The Dillinger Escape Plan e che pesca anche dal post hardcore, dal doom/sludge e dal mathcore. Un sound monolitico, ossessivo, chiuso in se stesso. Il cantato urlato, roco, dai toni solennemente apocalittici, una batteria dall’andatura pacata e che scandisce i colpi con ostentata lentezza, nella maggior parte dei casi. Le chitarre ruggiscono, ma sembrano appiattite dalle distorsioni prima e dalla produzione poi. Quel genere di operazioni che non offrono molte melodie, ma una tempesta opaca che si dilata a dismisura. “Desolo” è un EP con cinque canzoni che vanno da meno di 3’ a poco più e con “Ballacaust” che supera i 12’. Un pezzo che si candida ad essere una specie di suite minimale e più o meno sludge, ma con diverse variazioni sonore e anche di stile. Non male anche “Life By Myself”, la quale totalizza una vivacità più interessante nel songwriting e lo stesso vale per “Bernard”. I californiani dopo alcuni ascolti diventano sicuramente più familiari e, forse, “Desolo”, ha proprio questo limite iniziale, cioè di apparire come un muro dalle poche brecce melodiche o strutturali. In realtà le strutture sono molto più costruite, soprattutto nella seconda metà della release. Guardando le foto dei Noriega ci si trova di fronte a facce e dunque sono facce di promesse future, recitate in questo “Desolo”.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10