(Black Widow Records) Questo album era in fase di lavorazione ma la prematura scomparsa di Sylvain Auvé, batterista e polistrumentista, voce e autore, avvenuta nel 2018, ha frenato il suo completamento. “Circles” viene comunque proposto nella sua forma non definitiva, sono presenti infatti tracce in versione demo in questa pubblicazione della Black Widow di Genova, tuttavia il materiale nella sua interezza si può dire non sia distante dalle abituali performance e atmosfere che la band francese ha saputo comunicare dagli anni ’80 a oggi. Il doom in una versione ampia, gloriosa, con riversamenti nel prog rock, sono gli elementi stabili nella musica dei Northwinds. “Circles (Démos et Merveilles)” ripropone tutto questo attraverso sette pezzi, nei quali salta all’occhio il minutaggio di circa nove minuti dell’opener “Talk to the Dead”, rivelandosi una composizione che incalza su un doom fluente con i soliti riflessi malinconici. La title track riporta nel suo incipit e conclusione la mestizia di una delicatezza folk, spesso cara ai francesi nelle loro composizioni, per sconfinare poi in un doom sabbathiano imperioso quanto ipnotico e magico che supera i dieci minuti di durata. “Circles” presenta anche momenti di decadenza, con punte di occult rock e atmosfere orride, “Images of the Goat”, non mancano però spunti vivaci nei quali però proprio il cambio delle atmosfere è repentino e diffuso. “Secrets of Time and Space” è ampia e solare con le sue tastiere, “Night of the Ritual” nasce con una citazione di “Sweat Leaf” dei Black Sabbath e poi si scatena ed è forse il pezzo più heavy con “Peace of Mind”, mentre “Lord of Stones” è la canzone più breve delle sette totali con i suoi poco più di tre minuti, appare come una divagazione suadente e onirica. Sono passati dieci anni dal capolavoro “Eternal Winter”, nel mentre la perdita del fondamentale Auvé e ora ci resta questo suo testamento che ci porta a toccare ancora quella magia sospesa in ogni cosa che i Northwinds abbiano fatto.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10