(Amor Fati) Calano le tenebre quando Omega, il multistrumentista che porta avanti Nubivagant, entrata in azione in questo terzo album in studio del progetto. Le fredde tenebre, raccontate con un dark-black metal estremamente in evidenza attraverso “Darkness Upon The Face Of The Deep”, “Endless Mourning” e “The Judgeent”, pezzi nei quali la voce pulita quanto ispirata e malinconica, lasciano pensare a Omega come a un bardo ipnotizzato da visioni. Un declamare tematiche oscure, ignote e metafisiche. I pezzi di “The Blame Dagger” sono tutti ampi, dilatati, perché il riffing è insistito reiterato nella sua forma, volto a ripetersi dunque. Con “A Perfect Throne” si ha l’impressione che i Mercyful Fate influenzino questa composizione, mentre il brano più irruento e inesorabile appare “Who Made The World”, dove l’inquietante spettro di Burzum emerge. “The Voice Of A Black Candle” è un doom-black metal dai risvolti lirici imponenti che sigla il minutaggio più corto delle sei composizioni totali. La conclusiva “The Judgement” è la catarsi finale, un atto anch’esso sospeso tra il dark e il black metal, declamato vocalmente con enfasi e rapimento e attraverso un riffing cadenzato ma ripetuto, esasperato e incrostato di tenebre soffocanti. Insomma, “The Blame Dagger” è una gemma nera, priva di bagliori e riflessi perché inghiotte la luce.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10