(Relapse Records) La ricreazione è finita, è ora di tornare in classe. I maestri sono tornati con una nuova lezione di puro death metal floridiano. Nessun’altra band più degli Obituary incarna in maniera così netta coerenza, personalità ed uno stile immediatamente riconoscibile. Sono passati ben sei anni dall’ultima omonima uscita della formazione guidata dai fratelli Tardy, i quali hanno capitalizzato tutto questo tempo regalandoci un album ispirato che, pur non raggiungendo i picchi della sacra triade “Slowly We Rot” / ”Cause Of Death” / ”The End Complete”, si assesta sui livelli decisamente ottimi di “World Demise” e “Frozen In Time”. “Barely Alive” apre le danze con un incedere slayeriano, ma con il suono in grado di scrostare gli intonaci tipico delle chitarre degli Obituary, quel sound che temevo si fosse estinto da quando Scott Burns ha smesso di produrre. Il ruggito di John Tardy si conferma maligno e feroce come nessun altro. Un ritmo percussivo e chitarre in fade-in aprono “The Wrong Time”, dotata di un riff ossessivo ed avvolgente e di un ritornello semplice ed efficace. “Without Conscience” ha una struttura che ricorda molto da vicino “Don’t Care”, con un riffing roccioso ed un cantato che segue il riff stesso. “War” è aperta da rumori di battaglia con le chitarre dapprima in sottofondo e poi deflagranti, per un altro mid tempo sul quale John Tardy sputa le tonsille con i suoi vocalizzi al limite dell’umano. La title track torna a premere sull’acceleratore con un Donald Tardy che mena fendenti come un fabbro, mentre “My Will To Live” è cupa e sulfurea e non avrebbe sfigurato in un album come “The End Complete”. “By The Dawn” è un pezzo incalzante ma poco ispirato, il classico riempitivo, come la discreta “Weaponize The Hate”, che non è male ma abbastanza ‘di mestiere’. “Torn Apart” è dotata di un ottimo groove e soluzioni ritmiche indovinate, mentre la conclusiva “Be Warned” riporta nuovamente ai primi anni ’90, con atmosfere lente e plumbee. Un album che mette in mostra una band ben lontana dal pensionamento, fedele al proprio stile ma decisamente ispirata. Sicuramente tra le migliori uscite in ambito death metal degli ultimi anni.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10