(Kolony Records) Non tra i maggiori della scena, eppure non gli ultimi arrivati nell’ambito del death metal. Tedeschi e attivi dagli anni ’90, gli Obscenity hanno suonato nel tempo un death metal cupo e violento. “Retaliation” veste di una stupenda copertina, realizzata da Paolo Girardi (Inquisition, Manilla Road e altri) e soprattutto di di una produzione passata attraverso le mani di Stefano Morabito al 16th Cellar Studio di Roma. I pezzi dimostrano di avere strutture alquanto elaborate, il riffing è cattivo e morboso, mentre la base ritmica è l’ossatura di queste violente bordate. Il cantato gutturale di Tobias Müller completata il resto. Ottime alcune armonizzazioni che accompagnano degli assoli davvero esemplari. Fantastico quello di “Embracing the Plague”. Deicide, Morbid Angel, almeno per certe cavalcate e alcune melodie inquietanti, forse i Nile, di certo i Malevolent Creation, sono alcune delle influenze udite nell’album. Retaggio di un passato del quale la band ha fatto parte, pur assorbendo uno stile anziché determinarlo. Resta però innegabile che l’album si faccia ascoltare per tutte le sue doti e per tutte quelle che in lavoro di death metal dovrebbe avere. Solidità, violenza, senso di orrore e paura e poi tutte le caratteristiche più importanti per i vari comparti strumentali. Insomma lodevoli gli Obscenity, pur non facendo nulla di nuovo. Onesta bravura!
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10