(Nuclear Blast Records) Risulterò forse blasfemo e reo di resa maestà, ma ritengo Steffen Kummerer l’erede spirituale del compianto Chuck Schuldiner; trovo infatti i due musicisti estremamente affini per quanto riguarda la capacità di mantenere uno stile immediatamente riconoscibile, nonostante la continua evoluzione tecnico-compositiva e le continue rivoluzioni in seno alla line up. Esattamente come nel caso di Chuck con i Death, possiamo oramai ricondurre gli Obscura da un’unica persona, per l’appunto Steffen Kummerer, il quale, coadiuvato dal mostruoso batterista dei Decapitated James Stewart, dal prodigioso ex Cynic, Robin Zielhorst al basso e dal chitarrista dei God Enslavement, Kevin Olasz, ha dato vita ad uno dei migliori album technical death metal mai pubblicati finora. Possiamo definire “A Sonication” come una sorta di viaggio attraverso tutto il death metal, sia europeo che statunitense, con brutalità, oscurità e melodia che si incastrano alla perfezione, come dimostra il trittico iniziale “Silver Linings”, “Evenfall” e “In Solitude”, una sorta di ipotetica jam session tra Death, Cynic e Dark Tranquillity era “The Gallery”. “The Prolonging” prende il malcapitato ascoltatore a mazzate sulle gengive con una brutalità che nemmeno il lancinante assolo di chitarra riesce a stemperare, mentre la batteria mena fendenti tra un blast beat e l’altro. “Beyond the Seventh Sun” mette ulteriormente in mostra, se ancora ce ne fosse bisogno, le incredibili doti tecniche dei musicisti coinvolti, con una speciale menzione per il bassista Robin Zielhorst, il quale macina scale a velocità inaudita nelle parti più tirate, mentre sfoggia un grande gusto melodico nelle parti dominate dalla chitarra acustica. “The Sun Eater” è il brano che vorrei aver ascoltato da parte dei Morbid Angel da venticinque anni a questa parte, mentre la title track è la summa di tutto quanto ascoltato finora, tra fucilate thrash, assoli neoclassici, voci filtrate che inevitabilmente chiamano nuovamente in causa i Cynic e progressioni di basso a dir poco mostruose. Senza girarci troppo intorno, “A Sonication” è un capolavoro assoluto, punto e basta!

(Matteo Piotto) Voto: 10/10