(Rising Nemesis Records) Per Obscura Qalma “Apotheosis” è l’album di debutto e nonostante ciò la band sembra essere immersa da tempo nell’oceano del symphonic blackened death metal. I musicisti italiani, provenienti da Supremacy, As Memory Dies e altre band, si dimostrano padroni della materia sonora che esprimono, suonando il death metal in maniera potente e con una serie di costruzioni vagamente Emperor degli ultimi anni e un calibrato quanto pulito death metal di stampo tecnico. Linee orchestrali pesanti, invadenti forse perché le orchestrazioni appaiano levitare leggere e progressivamente crescere ed esplodere a ondate all’interno dei pezzi. “Apotheosis” è parso, almeno per chi scrive, un ascolto ostico all’inizio e passandolo al setaccio ripetutamente non si fatica però a trovare i tanti spunti di stile ben lavorati. Il death metal di base dal carattere melodico e articolato è di buon livello non comunica affatto l’idea di una band alle prime armi. Friedrich Nietzsche, Sigmund Freud, Massimo Recalcati e James Owen Weatherall sono le figure di riferimento per l’impianto testuale e il ‘messaggio’ che analizza l’esistenza dell’essere umano con un taglio puramente filosofico. La grandiosità dell’argomento sospinta dagli allacciamenti sinfonici alla struttura metal, celebra la magnificenza di questo discorso. Musica e testi di una certa portata, possenti, complessi forse ma non impossibili da recepire. Mixaggio e masterizzazione sono dell’esperto Simone Mularoni, operati al Domination Studio a San Marino, il modo giusto per dare un volto definitivo e a tono ad “Apotheosis”.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10