(autoproduzione) Nel 2020 hanno pubblicato un EP, QUI recensito, e circa un lustro dopo Obscure Obsession siglano il primo album, a testimonianza di un suonare ambizioso e al contempo ancora acerbo. Il potenziale insito nella band è una sensibilità nei testi quanto per il tipo di canzoni proposte, suonate e interpretate. Gli Obscure Obsession di Treviso non sembrano essere musicisti che premeditano a tavolino e anzi mettono insieme un sound che maschia una sorta di doom/occult ma di stampo hard & heavy e puro heavy metal. Al microfono Luca Libera, con una voce versatile che a momenti ricorda tonalità importanti, vagamente Blaze Bayley ad esempio. Le chitarre sono di Ido Evome e Frank Fornasiero e rappresentano una coppia che veleggia tra le sfumature, in pezzi lanciati verso l’heavy metal mentre in altri il loro lavoro appare perfino crepuscolare. Per esempio “Stolen Dream”, almeno la sua prima metà, con ospite al microfono Alessia Busetto, presente anche in “Aurora”, una canzone del precedente EP. Oppure si pensi a “Returning To Me Part 2”, però è la title track a essere la più straniante e sospesa in luci soffuse. Obscure Obsession giostrano il loro essere tra pezzi modulati, rock e sommessi, tra questi c’è anche “See Your Blood In My Hand”, esempio di una classica ballad heavy metal, e al contempo però anche attraverso brani di un certo mordente. “Condemned To Eternal Solitude” tuttavia non convince del tutto per certi arrangiamenti, magari forzati e per la mancanza del concreto e conseguente scatto in avanti dei pezzi. Per esempio le due versioni poco convincenti di “Returning To Me”. C’è qualche riff statico, si assiste anche a dei cori di troppo o con poca convinzione, come quello presente nella title track ad esempio. C’è anche la mancanza di stacchi o sussulti da parte di una batteria spesso moderata, la quale però soffre di una produzione che la ovatta troppo. “Condemned To Eternal Solitude” è di fatto un lavoro acerbo, forse anche con del materiale di troppo, ma dopo un lustro i trevigiani hanno giustamente avuto voglia di fare un salto concreto. Le canzoni degli Obscures lasciano trasudare un sincero feeling, tutte infatti hanno una loro identità e spesso particolare, forse unica. Alcune di esse, tra quelle sostanzialmente citate, sono delle piccole gemme. Non solo la telentuosa Alessia Busetto, come ospite c’è anche Nicolò Gasparini dei La Sindrome Di Peter Punk.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10