(Nuclear War Now! Productions) Bellissimo monicker e bellissima copertina per questo combo bulgaro dedito alla fede verso il Desert Doom di matrice inglese. Attraverso otto efficaci tracce il trio ci catapulta indietro (o avanti?) nel tempo, dove la musica è un omaggio alle entità ancestrali della terra e non solo. I suoni sono molto ovattati, la voce sempre distante e leggermente apersonale, i tempi cadenzati e le atmosfere stranianti. Per la verità non è niente di innovativo anzi, sembra di stare andando verso le origini del suono, nella sua componente più tribale e primitiva, dove la religione tocca il mortale, dove spirito e materia sembrano coesistere e fondersi… Un disco che racchiude in sé molto di più di quanto non sembra al primo ascolto, soprattutto se si notano le brevi ma incisive sterzate quasi Black sparse nell’intero platter. Presente quando siete colpiti positivamente da una cosa e non sapete cosa? Ecco…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10