(Nooirax Producciones) Il duo galiziano Hrodiriks e Athal-Berath, chitarra il primo e devastante voce il secondo, incidono con Nicholas Barker, uno dei migliori batteristi di metal estremo in circolazione (ex Cradle Of Filth, Testament e tanti altri) quello che è un album che porta Meshuggah e il thrash-death alle estreme conseguenze. Athal-Berath ha un tono roco, violento, una gola che è un abisso gorgogliante che sbatte e combatte contro il muro sonoro eretto dai riff di Hrodiriks e i variabili, potenti, precisi e spietati pattern ritmici di Barker. Si pensi al groove thrash metal reso ancora più pesante e affatto pachidermico, ma veloce e dinamico, lo si metta pure al fianco di quella capacità energica e tecnica di Barker nel creare tracciati ritmici, ed ecco che il tutto prende un aspetto ben preciso. A cavallo tra thrash e death metal, forse il secondo preponderante, gli Obskkvlt trovano uno stile ispirato da formazioni che hanno calibrato questo modo di suonare che scompone se stesso e il songwriting. “Blackarhats” presenta tanto variare nei pezzi che passano da fasi ritmiche scandite, o da riff che si spezzettano in più accordi, ad altre nelle quali le elaborazioni ritmiche di Barker diventano un gioco di contrasto con i riff elaborati e cangianti di Hrodiriks. Un aspetto geometrico dei pezzi, ma celato in un perimetro di situazioni che scompone ogni cosa e la ricostruisce con ferocia o cinismo.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10