(I Hate Rec.) Doom astrale, perso in millenni che si susseguono. Doom lento, inesorabile a tratti monolitico, decadente e impenetrabile. Doom metal, forse vero, puro. Quel doom che offre colpi di batteria distanziati tra di loro e che cingono espressioni delle chitarre drammatiche e oscure. Il basso è una vibrazione siderale, una marea dai flussi instabili. “Universums Härd” è il quinto album degli Ocean Chief e viene proposto attraverso sette pezzi, dei quali due da quasi 9’ ed uno di poco oltre i 10’. Il resto è una drammatica altalena tra labirinti oscuri e antichi. Meravigliosa l’atmosfera spaziale ed esotica insieme di “Färden”. Poco più di 4’ per i quali varrebbe la pena di comprare questo album. Momento semi-psichedelico e con melodie dal sapore etnico, le quali contrastano con la durezza generale degli altri pezzi. “Urtiden” fa molto casino, per via di una ritmica sostenuta, ma le chitarre hanno qualcosa di lisergico. “Vandringen” chiude le ostilità con un clima inquietante, aspro, sottilmente drammatico e irto di tensione. Un lavoro sicuramente sublime e che valorizza ogni caratteristica tipica del doom, portando l’esecuzione generale ad una sorta di espressione free-form non eccentrica e comunque elegantemente modulata e controllata. La pienezza dei suoni, la loro possanza, il loro timbro solenne e autoritario rendono “Universums Härd” un piccolo capolavoro inaspettato.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10