(Nuclear Blast Records) Terzo album per Oceans, quartetto austro/tedesco che definisce il loro stile come ‘musica per gente depressa’, questo poiché i loro testi affrontano appunto principalmente temi come depressione e disturbi mentali. In tutta sincerità, devo ammettere che “Happy” mi ha alquanto sorpreso, in maniera positiva, tenendo conto che la loro proposta include generi i quali, tranne qualche caso, non amo particolarmente, a partire dal nu -metal, passando per il post rock, con frequenti sfuriate deathcore ed aperture metalcore; tutti stili che rispetto, ma che sono solito assumere a piccole dosi. In questo caso devo però ricredermi, perché quest’album è una vera bomba e la commistione di generi è così ben amalgamata da creare un qualcosa di unico, dove ogni influenza è si palese, ma inserita alla perfezione nella struttura dei brani. L’accoppiata d’apertura “Parasite” e “Spit” si possono considerare come un unico brano diviso in due parti, visto che suonano come l’uno la continuazione dell’altro, con sonorità brutali e sinfoniche alla Lorna Shore, inframmezzato da stacchi sincopati alla Korn. Decisamente più brutale “Click, Like, Share”, più incentrato verso un deathcore intricato e massacrante, in contrapposizione con “Let It Burn”, dove accelerazioni furiose dividono la scena con clean vocals molto melodiche ma per nulla melense. Le mie convinzioni ed i miei gusti vengono definitivamente messi in discussione su “Slaved To The Feed”, dove fanno capolino voci rappate su una base trap, inserite talmente bene nel contesto che non posso fare altro che togliermi il cappello, nonostante in genere la trap la aborro. “Breed Consume Die” riporta in auge con forza influenze korniane che fanno capolino anche nella melodica “Father”, caratterizzata da vorticosi giri di basso slappato, mentre “In The End There’s Always Pain” è la composizione più lunga e riassume un po’ tutte le sonorità presenti nel platter. Un album vario, intenso, emozionale e dannatamente coinvolgente, capolavoro assoluto di metal moderno e sperimentale.
(Matteo Piotto) Voto: 10/10