(Century Media) Gli Oceans Of Slumber hanno già espresso un grande potenziale con “Aetherial”, QUI, nel 2013. Due anni dopo incisero un EP che suggellò la firma con la Century Media, la quale ora da alle stampe appunto questo nuovo album che esprime la forte maturità raggiunta dalla band texana. Alla base questa musica suona tra il rock e il metal. Il tutto avviene secondo canoni progressive e una tecnica piuttosto fluente e non eccessivamente ingabbiata in schemi complicati. Le canzoni degli Oceans sono strutturate, ricche di melodie, ma contemporaneamente votate a creare atmosfere e sensazioni, stati d’animo. La voce di Cammie Gilbert è bella, ha personalità, infonde ulteriore melodia al tutto. Lei, Cammie, è l’espressione suprema di questa musica che da sola, in ogni caso, è capace di espandersi fino a orizzonti smisurati. “Turpentine”, “Winter” e “Night in White Satin” (questa poi è una cover dei The Moody Blues) sono episodi nei quali la musica è articolata ma cristallina, dove il metal si gonfia e il rock serpeggia ovunque. Sublimi alcuni momenti più brevi, strumentali e non che sembrano fasi estemporanee, come “Laid to Rest”, “Lullaby” o la conclusiva “Grace”. Momenti in cui è il singolo (tastierista o chitarrista o chiunque) si prende il proprio spazio, eppure produce un flusso che rientra nel clima di questo “Winter”. La sensazione di essere proiettati d’improvviso in dimensioni black metal o di piombare in qualche melodia di tipo ancestrale (come per “Good Life”) o in ambientazioni alla King Crimson, diventa uno spostamento continuo nell’ascolto di “Winter”. L’album è una sorta di incanto, un’esperienza audio che infonde emozioni.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10