(Pulverised Records) Atmosfere estremamente oscure, depresse, profonde, caratterizzate da una forza interiore, una rabbia estrema, grida che provengono dagli abissi dei propri sentimenti e si manifestano in forma esplosiva verso un cielo azzurro che si tinge improvvisamente di nero. Maestri nel creare riff poderosi, concetti doom, annientati da monumentali iniezioni di death metal e melodia. Capaci di avvolgere con un intenso velo di malvagia oscurità. Prodotti in maniera sublime, gli October Tide tornano con il nuovo lavoro, con una nuova dimostrazione del significato di tristezza e malvagia depressione. Oltre cinquanta minuti da godere in solitudine, sorseggiando un calice di vino, fumando una sigaretta, esiliando lo sguardo verso un panorama invernale devastato dalle nebbie e dal gelo. Aggressiva e profonda la voce di Alexander Högbom (Spasmodic), nuovo front man della band. Molto coinvolgente la performance al basso di Mattias “Kryptan” Norrman (ex Katatonia), il quale riesce a trasmettere autentiche vibrazioni su pezzi come “Our Constellation” e la opener “Of Wounds to Come”, pezzo inquietante, maestoso, veramente molto ben curato. Riflessiva e perversa “Emptiness Fullfilled”. Triste e lacerante “The Day I Dissolved”. Con questo album gli October Tide non riscrivono e non inventano nulla, e forse, nell’insieme, non riescono a creare quei momenti che potrebbero innalzare il livello dell’opera. Tuttavia si tratta di un lavoro molto ben curato, ispirato, ricco di sonorità pesanti, tristi e crudeli. Un ottimo viaggio attraverso le più negative emozioni umane, un lavoro che merita attenzione ed un ascolto profondo, dettagliato, attento, in quanto il funereo gelo di certe emozioni nascoste tra queste otto tracce riesce a rivelarsi solo dopo numerosi ascolti. Ascolti tenebrosi, ascolti che lasciano ferite profonde, segni indelebili di una capacità espressiva assolutamente di alto livello.
(Luca Zakk) Voto: 7/10