(Uprising Records) Colori foschi e brillanti, atmosfere tiepide e fredde, suoni intensi e d’atmosfera. I finlandesi Oddland sono tutto e il loro opposto. Tessono trame musicali che seguono direzioni le quali alla lunga possono mutare e portare conseguentemente i pezzi su altri registri, altre intenzioni. Doom e gothic metal d’atmosfera nonché melodic metal che si combinano con il rock. “Vermilion” è il terzo album dei finlandesi e si manifesta con una concezione di base progressive. La suite che offre il titolo all’album, suddivisa in cinque parti, ne è il manifesto di stile. La suprema dichiarazione degli intenti: sviluppare discorsi sonori che avanzano su andature che portano poi a mutamenti. Otto composizioni per neppure quaranta minuti e un messaggio sonoro che semplifica tutto, ma niente affatto lo stile. Si è scritto di metal e delle varianti doom e gothic, si è anche menzionato il rock e in esso la band addirittura inserisce delle partiture etniche e world music non è necessariamente ubicate nelle latitudini finlandesi. Un tocco di esotismo quanto di mistero e ispirazione ancestrale che sembra abbracciare l’intero globo. Dopo “The Treachery Of Senses” nel 2012 pubblicato da Century Media, con missaggio e masterizzazione di Dan Swanö , e “Origin” nel 2016 con la Sensory Records, “Vermilion” nel 2022 esprime la più naturale ed efficace maturazione della band che si pone come una brillante interpretazione del suonare in maniera progressive ma c on tratti contemporanei.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10