(Einheit Produktionen) A lunga distanza (ben sette anni) dal precedente disco, si riaffacciano sulla scena gli Odroerir, una delle più colte e rigorose pagan metal band del Centroeuropa: ‘L’eredità dei nostri antenati’, questa la traduzione del titolo, si compone di sette brani interamente acustici e tutti molto lunghi. Si tratta dunque di musica davvero per pochi (anche molti cultori del pagan probabilmente avrebbero qualche difficoltà ad arrivare alla fine), ma per chi ama il folk ‘quasi’ puro siamo a livelli d’eccellenza. “Abecedarium Nord” è rituale per i primi due minuti circa, poi l’intro sfocia in un folk nordicamente solare, magico e penetrante. Cori avvolgenti e a tratti incalzanti per la titletrack, dotata anche di melodie di chitarra molto rotonde, nel finale stranamente mediterranee; mentre con “Thule”, sostanzialmente divisa in due parti, sono protagonisti gli strumenti a fiato. I ritmi si fanno più dolci, ma a loro modo anche più solenni, con “Idisi”, mentre in “Wanderer” hanno un minimo ruolo anche le voci, ma sempre usate come uno strumento e non a recitare un testo vero e proprio. Il disco si conclude con i quasi tredici minuti di “Hyperborea”, una vera e propria passeggiata nel bosco dai toni incantati e distanti. Un godibile ritorno alle radici della tradizione pagana!
(René Urkus) Voto: 7,5/10