(Amor Fati Productions) Non è proprio il secondo album della one man band belga Oerheks… visto che sembri si tratta ancora una volta di un demo, proprio come era un demo la precedente e prima pubblicazione, “Cagghenvinna” (recensione qui). Le sonorità concepite dal master mind belga Hans Cools (Hypothermia, Silver Knife), ad un anno di distanza, sono rimaste sostanzialmente le stesse: black metal furibondo, ma glorioso, lo-fi ed old school capaci di una definizione perversa che trascina dentro spire sonore velenose, tanto caotiche quanto ricche di una destabilizzante bellezza. Questa volta solo due brani, entrambi corposi (oltre i 12 minuti): “Een Eenzaat in het Landschap” ribadisce quelle vocals eteree ma estremamente disperate, mentre il tremolo della chitarra dipinge melodie evocative, tanto decadenti quanto epiche… una epicità poi ribadita da tetre spoken vocals narrative e parentesi atmosferiche a base di chitarra classica; l’altro brano, “Een Oude Wijsheid werd hier Geveld”, con il suo incedere cosmico e velenoso nasconde riff intensi, un groove mastodontico, un incedere oscuro ma glorioso, cadenzato da grandiose ritmiche incalzanti. Che strano: già due ottimi demo i quali rimarrebbero tali, oltre che sconosciuti, se non fosse il meticoloso lavoro di stampa su vinile della prolifica della Amor Fati. Certo, a Hans Cools non mancano i progetti per mettersi in mostra, ma questa sua particolare creatura è davvero qualcosa di potente, in grado di incanalare con la musica una devastante malinconia dentro un infernale senso di trionfo!
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10