(Napalm Records) Prima del precedente “Oscillation” (recensione qui) se ne era andato uno dei fondatori della band, Leif Eliasson, lasciando che gli svedesi Oh Hiroshima diventassero un trio. Ora, con il nuovo “Myriad” la storia si ripete, tocca al bassista Simon Axelsson andarsene, lasciando che la band si riduca ad un duo, quello composto da un legame profondo, quello dei fratelli Jakob Hemström e Oskar Nilsson. Ma “Myriad” continua la crescita della band, va oltre, passa al livello successivo: sogni malinconici e senza confini con la meravigliosa opener “Nour”, capolavoro la canzone “Veil of Certainty”, pezzo pulsante, trainante, infinitamente oscuro ma anche incantevolmente luminoso; irresistibile l’incedere dark atmosferico della provocante “All Things Pass”, traccia ad ampio spettro che passa dal calore di ritmiche pungenti alle siderali dispersioni cosmiche di linee vocali eteree. “Ascension” è strana, remota, surreale, mentre si rivela eclettica ed irregolare la stravagante “Humane”. Ancora atmosfere visionarie in un contesto più spirituale su “Tundra”, prima della conclusiva “Hidden Chamber” è un pezzo ricercato, intenso, progressivo, tanto deciso quanto infinitamente delicato. Con ancora il lavoro in studio di Magnus Lindberg, analogia con il precedente album, “Myriad” è pura emozione… anzi, un turbinio di emozioni di tutti i tipi… dalla malinconia più profonda alla gioia più esplosiva, il tutto dipinto con grandiosa efficacia da suoni intensi, un’estetica musicale vibrante, potente, avvolta nell’elettronica ed arricchita con sapienza da strumenti carnali, come i fiati o il violoncello. Per quanto la line up continui a ridursi, forse perdendo elementi creativi, gli Oh Hiroshima crescono esponenzialmente, offrendo perle oscure di suggestiva espressione musicale..
(Luca Zakk) Voto: 9/10