(Southern Lord Recordings) Come i Venom ma con suoni totalmente edulcorati, generando del black metal/ black and roll catramoso eppure coinvolgente. Il basso è imponente e distorto, un demone che declama cose magiche e sinistre. Le chitarre sono un wall of sound lercio. Un muro che trasuda sangue. Nonostante ciò il tutto è trascinante e amorfo insieme. Il brano “Cold and Cruel” è quasi punk-noise, espresso in maniera ossessiva e assurda. Magistrale “Kiss of Death” che appare come una bordata alla Motörhead. “Lunatics-Mondsüchtig” è un altro aspetto, un’altra faccia di “La Ilden Lyse”: pur mantenendo fede ai suoni torbidi, grassi e alle atmosfere orride, rappresenta l’elemento di rottura nell’economia di stile a causa di un tocco darkwave e un po’ gothic rock. Lo stesso accade anche in “The Dying Grass Moon” ma nella sua sezione finale. Questi ultimi due pezzi rappresentano l’accoppiata conclusiva dell’album. Poesia e abisso, sentimenti e sfacciataggine, “La Ilden Lyse” è diretto e cattivo, un po’ deforme e fatto da musicisti terribilmente sicuri di se stessi.
(Alberto Vitale) Voto: 9/10