(Bright as Night Records) Bang! Ad un anno esatto dal debutto (qui) torna il progetto solista di Jason Hartman (Vanishing Kids)… e le cose si fanno ancor più tetre, più sulfuree! È molto difficile collocare questo album in un genere ben definito, perché… anche nello stesso brano… possiamo trovare dark wave elettronica, heavy metal, con il metal che diventa più thrashy… per poi sprofondare nelle spire macilente del doom… il tutto con nonchalance, con disinibita disinvoltura… come se tutto questo saltellare tra generi musicali diametralmente opposti fosse la cosa più normale del mondo: e, diamine, sembra esserlo… almeno è quello che emerge ascoltando questo “Burning in Heaven”, il quale già dal titolo mette ben in chiaro quale sinistro sentiero si è destinati a seguire. La title track è metal vecchio, antico, prepotente… un po’ deliziosamente ignorante. “Dim Aura” è psicotica, trasuda malvagità, perversione, inoltrandosi nel doom ossessivo… cosa che poi cambia improvvisamente con il beat elettronico di “Ash”, prima di ricadere in un doom d’annata, graffiante, un po’ grezzo… tornando all’elettricità nel mezzo e nel finale. “Fallacy” ha un incedere lento, dannato e doomy… prima, favolosamente rockettaro poi. Ci si può chiedere cosa c’entri “When The Spirit Slips Away” in questo album, con la sua atmosfera ambient… ma il suo introdurre “Angel Blood” appare perfetto; e “Angel Blood”? Metal da manuale, con riff poderosi, bending che torturano le chitarre e quello stile vocale universalmente associabile a King Diamond! “Bleak Chapel” esce dagli schemi, pur restando perfettamente adatta all’album: quasi proto black metal mescolato a metal ancestrale, il tutto in un assalto melodico sconvolgente… prima della malvagità sublime trasudata dalla conclusiva “In Dismay”. Old Spirit va dove gli pare, fregandosene di qualsivoglia regola esistente, preferendo scrivere un proprio dizionario di come debba suonare la musica pesante. Ed infatti “Burning in Heaven” è metal classico, torturato dalla psichedelia, scolpito da riff imponenti, veloci come quelli di un metal d’assalto o lenti come un doom eternamente dannato.
(Luca Zakk) Voto: 8/10