(Puffin Artlab) Il tipico sound rabbioso perché “Echoes” è la testimonianza di una collisione tra post hard core e lampi di metalcore. Per quanto la promozione del trio danese veicoli su un atteggiamento punk degli Osmorg, la band non sembra poi esporlo in maniera coerente alla tradizione. “Echoes” non è un punk classico, il loro suonare degli Omsorg attraverso i quattro pezzi, è molto personale. Fasi veloci e rabbiose, con qualche poderoso rallentamento, tutto foderato di suoni fragorosi e una batteria che sale e scende nei giri del proprio motore. A ciò si aggiungono momenti un po’ d’atmosfera, quando gli Omsorg calano drasticamente di velocità. Proprio in questi momenti si assiste a una band incline al post rock/hardcore che non ad altro. Al trio si può anche ascrivere il tentativo di esporre qualche linea melodica che infonda un qualcosa di più ai brani. Un suonare comunque emotivo, nel quale le riflessioni sulla nostra società e la vita si manifestano con vitalità o una leggera malinconia. Dipende, appunto, dai momenti.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10