(The Spew Records) Debutto discografico per i Milanesi Onirik, band fondata nel 2005 dal bassista Michael Kohlmann e l’ex singer Dydacus. Nonostante la sterilità in fatto di uscite discografiche, i nostri vantano un’enorme esperienza dal vivo, avendo diviso il palco con bands come Avulsed, Master, Obituary e molte altre. La proposta musicale è un death metal di stampo Statunitense, ispirato dai soliti Suffocation, Cannibal Corpse, Malevolent Creation e Monstrosity. Molto interessati gli inserti di tastiere, suonate dal chitarrista Vincent Failla, che bilancia alla perfezione l’atmosfera da esse creata con il muro sonoro eretto dalla sei corde. La voce di Dave “Satras” Ricciuti è potente e bestiale al punto giusto, anche se forse un po’ monocorde. Nonostante la struttura intricata, i brani sono piuttosto diretti ed avvincenti nella loro monoliticità, grazie a cambi di tempo brevi e repentini che ne spezzano l’incedere soffocante. La produzione è a dir poco perfetta, con ogni strumento messo in rilievo senza che il suono ne risulti impastato. Un album che tiene testa a molte realtà straniere già blasonate.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10